COME RENDERE DAVVERO EFFICACE L’INTERVENTO PSICOLOGICO
Nel corso della mia esperienza professionale mi sono trovata ad incontrare persone che hanno provato ad intraprendere un percorso psicologico interrotto bruscamente, poiché quasi subito ne sono rimaste insoddisfatte e spesso si domandano il motivo di questo risultato mostrando tutta la loro sfiducia nei confronti di un ulteriore tentativo di questo tipo. I motivi di tutto ciò possono essere di vario genere.
Ci può essere una responsabilità dello psicologo che non è stato capace di comunicare in modo efficace con la persona e di trovare la chiave d’accesso per realizzare un’alleanza terapeutica.
A volte può essere attribuito anche ad alcuni aspetti delle persone che richiedono l’aiuto:
- La convinzione che siano gli altri a dover cambiare per essere felici e non sé stessi
- L’idea che lo psicologo possa in pochi incontri risolvere i problemi e avere la bacchetta magica per garantire il benessere psicologico
- L’assenza di una motivazione ad impegnarsi non consente di applicare nella vita reale quotidiana quello che accade nelle sedute di psicoterapia
- L’aspettativa irrealistica di attuare cambiamenti in tempi molto veloci senza concedersi del tempo per realizzarli
La presenza di anche solo uno di questi aspetti può determinare un abbandono precoce del setting terapeutico oppure può portare le persone a girovagare tra i professionisti della salute psicologica senza riuscire a trovare quello giusto, sprecando tempo, soldi ed energie.
Allora prima di intraprendere un percorso terapeutico chiedetevi se alcuni degli aspetti che ho elencato possono riguardare anche voi, e se la risposta è positiva provate a partire da presupposti differenti.
Partendo da se stessi e non dagl’altri, maturando una visione più realistica della terapia e non affrettando i tempi del cambiamento.
Il raggiungimento del benessere psicologico è un percorso e lo psicologo ha il compito di guidarti a realizzarlo e non necessariamente richiederà sempre tempi lunghi.