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Dipendenze affettive

DIPENDENZE AFFETTIVE: QUANDO L'AMORE E' TROPPO

Dipendenza affettivaChe cosa accade quando c'è una dipendenza affettiva?
In genere la persona che dipende, per timore di essere abbandonata, cerca in tutti i modi di assecondare il proprio partner ed è disposta a tutto pur di ricevere le desiderate attenzioni e l’affetto di cui ha un inesauribile bisogno.
Spesso i suoi sentimenti di ansia, insicurezza, frustrazione diventano incontenibili e totalizzanti, fino a trasformare una relazione d’amore in una vera e propria oppressiva prigione. 
Le persone che manifestano una dipendenza affettiva assumono comportamenti abitudini, atteggiamenti distruttivi che interferiscono nelle relazioni con il partner.
La dipendenza non è amore.
E’ un modo per sfuggire all’incontro vero con sé stessi per riempire dall’esterno un profondo bisogno di conferme che nasce da dentro.
Spesso queste persone, nella maggior parte dei casi donne, non riescono a chiudere un rapporto, nonostante il partner sia emotivamente lontano, non si occupi di loro e non ascolti i loro bisogni.
In questi casi, queste donne, amano troppo e così l’amore diventa amore dannoso.
In una relazione dove c’è una dipendenza c’è spesso la lotta perché l’altro cambi e ci ami come si vorrebbe essere amate/i.
Ma è una battaglia persa, lui/lei non cambierà e la persona che attende il cambiamento sarà sempre più debole e sottomessa fino ad un'annullamento di sè, ad un'apatia dovuta alla passività.
Molte persone cadono nel tranello di voler vivere a tutti i costi delle storie d’amore come dovrebbero essere o in cui è chiaro che cosa lui/lei dovrebbe fare.
Ma le relazioni non seguono schemi predefiniti: è bello costruire assieme il nostro rapporto. 
Donne e uomini? Diversi si sa. Ma quanto ne teniamo conto nelle nostre storie d’amore? Essere consapevoli che le due metà del cielo vedono e vivono l’affettività e la sessualità in maniera indiscutibilmente differente, permette di evitare frustrazioni e delusioni.
Quando si ama troppo, si dà a lui/lei, agli altri, quello che si vorrebbe ricevere. E se le risposte che si aspettano non arrivano si eccede e ci si spinge fino ad essere insistenti, appiccicosi, ripetitivi. 
In questo modo si smette di volersi bene e di amare sè stessi. In poche parole ci si annulla per paura dell'abbandono , della solitudine e del rifiuto, paura di non essere all'altezza e di non meritare amore.
Cambiare le cose richiede determinazione e coraggio. Spesso si decide di farlo solo quando si sente di aver toccato il fondo.
Di certo non si esce in un solo giorno da dolorose dipendenze che si vivono da anni. La voglia di tornare a rifugiarsi nelle soffocanti ma ben conosciute braccia del troppo amore per un po’ continuerà ad attirare. Se non si cede, mano a mano si arriva ad allontanarsi dal bisogno compulsivo di lui/lei per arrivare all’amore per sé. 
La prospettiva della solitudine sgomenta e si associa ai fantasmi del rifiuto, dell’abbandono, dell’inadeguatezza. Per modificare il proprio modo di amare è necessario iniziare a pensare a stare da sole/i come una forza, come un’opportunità per godere di tempi e ritmi personali e poter essere più disponibili a cogliere ciò che la vita offre.
Ripensare a noi e alle nostre storie d’amore non parlando di sconfitte o fallimenti. Meglio definirle esperienze e vedere che cosa ci hanno portato.
Se la dipendenza dura da tempo ed è difficile da sole/i riuscire a risalire la china è necessario riconoscere la nostra vulnerabilità, smettere di fingere che tutto vada per il meglio e chiedere appoggio per uscirne. Chiedere un aiuto è consapevolezza e forza, non debolezza e fragilità. Un corso speciale, una terapia mirata, un confronto … possono essere una buona soluzione.

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